sabato 4 luglio 2020

Il treno dei bambini di Viola Ardone. Commento e Review

Mi era capitato spesso di vedere questo libro qua e là nei vari blog dei #bookgrammes e alla fine ho deciso di leggerlo per capire come mai fosse piaciuto così tanto. Devo dire che sono rimasta piacevolmente colpita, non solo dalla storia che si basa su eventi realmente accaduti, ma anche dai personaggi veraci ed attuali. La vicenda è ambientata a Napoli, una città uscita devastata nell'animo dalla recente guerra mondiale; talmente stravolta e senza speranza da spingere le madri delle famiglie più povere ad accettare l'aiuto del Partito Comunista che aveva dato il via ad un'iniziativa che prevedeva l'invio dei bambini meno abienti presso famiglie più ricche al Nord Italia. Dal Sud iniziarono così a partire numerosi treni colmi di bambini, sconvolti dal dolore della separazione dai propri cari e dall'abbandono della propria città. Al Nord vennero accolti con amore e solidarietà e molti di quei bambini, crescendo, scissi nel cuore tra due realtà così diverse, decisero di restare nella casa d'adozione. Così è avvenuto anche per il protagonista di questo libro, Amerigo. Al di là delle critiche che si possono muovere circa il progetto comunista ( mi sorge spontanea la domanda: ma non potevano essere aiutati a casa loro, insieme alle loro famiglie? Perché creare uno shock emotivo così forte e destabilizzante a dei bambini già evidentemente scossi dagli eventi storici?) ho notato una velata esaltazione del Nord rispetto al Sud Italia, in particolare la città di Napoli, mostrata soprattutto nei suoi aspetti negativi, crudi e poco piacevoli ( fatemi sapere se è solo una mia impressione).
Per il resto, narrazione, personaggi, vicende mi hanno colpito molto, l'ho trovata una lettura piacevolissima e molto scorrevole; la storia di Amerigo entra nell'anima ed è difficile da dimenticare, come non si può dimenticare il suo finale agrodolce che davvero dà un senso alla frase che spesso viene ripetute nel libro, ossia "che l'amore è pieno di malintesi"

Dal Sud iniziarono così a partire numerosi treni colmi di bambini, sconvolti dal dolore della separazione dai propri cari e dall'abbandono della propria città. Al Nord vennero accolti con amore e solidarietà e molti di quei bambini, crescendo, scissi nel cuore tra due realtà così diverse, decisero di restare nella casa . Così è avvenuto anche per il protagonista di questo libro, Amerigo. Al di là delle critiche che si possono muovere circa il progetto comunista ( mi sorge spontanea la domanda: ma non potevano essere aiutati a casa loro, insieme alle loro famiglie? Perché creare uno shock emotivo così forte e destabilizzante a dei bambini già evidentemente scossi dagli eventi storici?) ho notato una velata esaltazione del Nord rispetto al Sud Italia, in particolare la città di Napoli, mostrata soprattutto nei suoi aspetti negativi, crudi e poco piacevoli ( fatemi sapere se è solo una mia impressione).
Per il resto, narrazione, personaggi, vicende mi hanno colpito molto, l'ho trovata una lettura piacevolissima e molto scorrevole; la storia di Amerigo entra nell'anima ed è difficile da dimenticare, come non si può dimenticare il suo finale agrodolce che davvero dà un senso alla frase che spesso viene ripetute nel libro, ossia "che l'amore è pieno di malintesi"

sabato 6 giugno 2020

L'Attraversaspecchi Vol. 2

☆"Non sempre il passato era bello da guardare, ma gli errori delle persone che l’avevano preceduta sulla terra erano diventati anche i suoi. Se c’era una cosa che aveva capito nella vita, era che gli errori sono indispensabili per costruirsi"




Buongiorno bibliofili. 

Mi è bastato leggere solo le prime pagine de "I fidanzati dell'inverno" per convincermi ad acquistare immediatamente gli altri due volumi già pubblicati della saga firmata Christelle Dabos. Come il primo, che resta il mio preferito, anche questo secondo volume non mi ha assolutamente delusa: la storia, i personaggi, le ambientazioni continuano ad essere fonte di immaginazione e di ispirazione. La Debora ha saputo mantenere ed incrementare un mondo fantastico ed una storia piene di colpi di scena, senza mai far calare neanche per un istante le mie aspettative di #lettrice famelica e pretenziosa.

La narrazione delle vicende prosegue dal punto in cui si era interrotta nel precedente libro: la giovane Ofelia si ritrova faccia a faccia con lo smemorato ed all'apparenza manovrabile spirito di famiglia del Polo, un "uomo" alto e dai lunghi capelli bianchi. La ragazza deve presto affrontare un nuovo incarico (affidatole dal suddetto spirito a seguito di non pochi equivoci), fare i conti con i suoi nascenti quanto negati sentimenti per Thorn e risolvere in tempi record un mistero, riguardante l'improvvisa e preoccupante scomparsa di importanti esponenti politici dell'Arca. Il tutto condito con maestria da numerose scene divertenti ed imbarazzanti, intrighi, descrizioni di personaggi e luoghi fantastici. Penso che abbiate capito quanto questo libro mi sia piaciuto e quanto questa saga in generale abbia riacceso in me l'interesse per il genere fantasy. Leggetelo anche voi e fatemi sapere cosa ne pensate 

martedì 2 giugno 2020

Le quattro donne di Istanbul- RECENSIONE

Buongiorno Bibliofili, il #libro di cui voglio parlarvi oggi è un #romanzo che ho scoperto per caso spulciando nella libreria di #Amazon. Prima d'ora non mi era mai capitato di interfacciarmi con la cultura Turco-musulmana quindi ho deciso di optare per questo testo proprio perché incuriosita dalle ambientazioni. Si è rivelato un romanzo fantastico che mi ha colpito al di là delle mie aspettative, soprattutto perché si tratta di una saga familiare tutta al femminile, dove ognuna di queste figure di donna è squisitamente lo specchio dell'epoca in cui hanno vissuto. La storia ha inizio nel 1933 in Germania. Qui la famiglia Schliemamm, a seguito del clima di oppressione contro gli ebrei, è costretta a fuggire dal proprio paese per rifugiarsi in Turchia, dove il pedagogo Albert Malche perseguiva da tempo l'obiettivo di creare una grande Università al cui interno avrebbero insegnato esperti di tutto il mondo (vicenda reale che ho conosciuto solo tramite questo libro. Grazie al progetto di Malche, molti professori ebrei e le loro famiglie trovarono rifugio contro lo strapotere di Hitler). #Istanbul diventerà il palcoscenico della crescita di questa famiglia segnata, come già vi ho accennato, dalla figura di 4 donne, di diverse generazioni e pertanto profondamente diverse le une dalle altre. Le loro vite saranno condizionate dalla difficile, tumultuosa e variabile condizione socio-polotoca della Turchia, raccontata in maniere appassionata ed incalzante, senza trascendere in eccessive descrizioni. 
Insomma è stata una #lettura piacevole e sicuramente leggero' altri libri di quest'autrice. Voi ne conoscete qualcuno da consigliarmi? Fatemi sapere qui sotto 🌈

giovedì 16 aprile 2020

L'Attraversaspecchi Vol. 1

Attraversare gli specchi significa affrontare se stessi [...] finché fosse stata capace di guardarsi allo specchio ogni mattina, Ofelia non sarebbe appartenuta ad altri che a se stessa.
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 Ciao amici #lettori, come state affrontando questo periodo di quarantena? Spero bene❤
Oggi ne approfitto per recensire l'ultimo #libro che ho letto, un #romanzo di cui si è parlato tantissimo negli ultimi tempi, ossia "I fidanzati dell' inverno" di Christelle Dabos. Si tratta di una storia avvincente che, al di là delle mie aspettative, mi ha lasciata incollata alle sue pagine dall'inizio alla fine, senza far calare mai il mio interesse. Il libro è ambientato in una realtà distopica in cui il mondo appare diviso in tante Arche gestite da famiglie nobili, ognuna delle quali dotata di particolari poteri. Sull'Arca detta degli #Animisti vive la giovane Ofelia, una goffa e solitaria ragazza in grado di attraversare gli specchi e di leggere il passato degli oggetti. Nel giro di poche pagine la sua vita sarà stravolta irrimediabilmente quando le verrà comunicato che è stata scelta per sposare il membro di una nobile stirpe straniere, conosciuta per la sua violenza. Tra misteri, intrighi, personaggi inaspettati, la Dabos ci conduce in un mondo ricco che per la sua articolazione ricorda molto quello di Harry Potter.
Tra tutti ho amato il personaggio di Ofelia, nella quale mi rispecchio tantissimo. Non solo per le passioni ma anche per il modo di pensare. Vi consiglio assolutamente di leggerlo 😍

lunedì 30 marzo 2020

Scars

"In ogni posto in cui saremo, vicini o lontani, il mio cuore riconoscerà il tuo".
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Il libro di cui vi parlerò oggi si chiama " Scars" (cicatrici) e le cicatrici di cui parla non sono solo fisiche ed evidenti ma sono segni profondi, segni invisibili, ferite dell'anima. Siamo nella magica e suggestiva Irlanda, qui dopo ben 6 anni ritorna Shanessa, la nostra protagonista, fuggita dalla propria casa, dai propri affetti a causa di un amore tradito che le ha provocato quelle ferite difficili da rimarginare. Inaspettatamente (o quasi) si ritroverà a fare i conti con il suo passato doloroso, incarnato nella figura di Jarlath, ormai marito e padre di una figlia meravigliosa, frutto di quel tradimento. Della trama non voglio dirvi altro perché è davvero originale e con un finale dolce ed inaspettato ( l'Agatha Christie che è in me lo aveva già intuito da metà libro ma non volevo crederci 🤣). Per il resto, il romanzo mi è sembrato ben scritto, non banale e tremendamente reale. I personaggi non sono supereroi o eccessivamente falsati ( a parte qualche modello di Victoria's Secret qua e là 🤣). La storia è stata scritta in modo che ognuno di noi possa immedesimarsi nei protagonisto, con le loro paure, i loro dubbi, insicurezze e passioni ( questo l'ho apprezzato molto).
Fatemi sapere se lo conoscete e se vi è piaciuto 😉❤

giovedì 26 marzo 2020

La lettera scarlatta

 🌷Ciao #lettore, come da mio proposito sto sfruttando questo periodo per dedicarmi alla #lettura di tutti quei #libri che negli anni ho un po' accantonato. Tra questi c'è "la lettera scarlatta" di Nathaniel Hawthorne, un #romanzo che ha un significato intrinseco molto profondo e da non sottovalutare. La storia è ambientata nel New England, all'inizio del Seicento e vede come protagonista Hester Prynne, una giovane donna costretta dal rigido governo puritano dell'epoca a portare sul petto l'emblema dell' adulterio commesso (la lettera A per l'appunto). Inizialmente ero convinta che con questo testo l'autore volesse criticare aspramente la giovane protagonista, tuttavia con il proseguire della lettura, mi sono accorta che quella che viene presentata al lettore è una forte opposizione alla morale puritana, la quale con la sua ipocrisia ha allontanato più fedeli di quanti ne abbia attirati.
La stessa lettera scarlatta che doveva rappresentare il peccato di Hester, uno strumento di riconoscimento e pertanto di esclusione sociale , è diventanto simbolo di altre qualità, più positive, per le quali la donna verrà apprezzata dal popolo. Paradossalmente e' proprio attraverso questo peccato, attraverso il coraggio nell'assumersi le proprie responsabilità che Hester migliora se stessa e raggiunge la stima dei suoi concittadini. Il lettore viene invitato ad essere sincero, ad assumersi con coraggio la responsabilità del proprio agire, a non essere codardo ed evitare così di essere attanagliati dei sensi di colpa, cosa che accadrà all'amante di Hester (non faro' spoiler sull'identità 🤣), il quale con codardia lascerà la donna sola a sopportare il peso del "crimine" commesso (pagherà per questo e non per la passata relazione).
Ho apprezzato molto questo libro, ma come avete potuto capire, più che dalla trama, sono stata attirata da tutto ciò che si cela tra le righe. La storia completa la troverete sul mio blog, 🌈 per il resto fatemi sapere se lo avete letto e se vi è piaciuto.


Trama : Hester è una giovane donna che vive a Boston lontana dal marito per circa due anni.  Nel corso delle sue giornate di solitudine commette adulterio con il Reverendo Arthur Dimmesdale, dando alla luce a una bimba, Pearla. Per questo adulterio Hester viene condannata al carcere e all'esposizione sul patibolo, dove si rifiuta di rivelare il nome del suo amante. Da lì in poi la sua punizione è quella di portare sul suo abito perennemente la lettera A di adulterio.
Intanto il marito che Hester credeva morto arriva a Boston deciso a vendicarsi; assume l’identità di Roger Chillingworth e finge di essere un medico. Roger costringe la moglie a non rivelare la sua vera identità, così può sorvegliare gli abitanti del villaggio per scoprire chi sia l’amante di Hester. Comincia a sospettare del Reverendo Dimmesdale e lo tormenta fino a condurlo sull’orlo della pazzia. Per non tirarvela per le lunghe, dopo 7 anni, divorato dai sensi di colpa, il reverendo decide di confessare il suo crimine pubblicamente. Dopo questa rivelazione muore e con lui, l'anno successivo, il medico Roger. A seguito di questi eventi Hester decide di lasciare Boston finché, ormai anziana, non vi fa ritorno da sola. (L'autore rivela che Perla si è sposata e ha creato una famiglia). Alla morte di Hester, la donna viene seppellita accanto al reverendo, condividendo con lui una lapide con su riportata la lettera A.

lunedì 23 marzo 2020

#iorestoacasa

🌺 Ciao lettori, 

so benissimo che questo è un periodo particolare e ricco di ansie. Per questo ho pensato di consigliare a voi ed a me stessa 5 attività da fare in casa per sentire meno il peso di questi giorni 💪

🌻1 leggere un buon libro:

Quante volte a causa degli impegni siamo stati costretti a sacrificare la lettura? Ecco! questo è un buon momento per riprendere o incominciare tutti quei libri che abbiamo accantonato nel corso del tempo.

🌷2 prendersi cura della propria casa: il giardinaggio, le pulizie, anche solo il cambio di stagione sono attività che ci aiutano a trascorrere le giornate e a prenderci cura indirettamente di noi stessi

🌹3 prenderci cura di noi stessi (direttamente 😜): diamo libero sfogo al relax. Una maschera per il viso, ai capelli, un po' di sport in casa, insomma prendiamoci cura del nostro corpo praticando tutte quelle attività che ci siamo negati in passato a causa della mancanza di tempo.

⚘4 Iniziare una nuova serie tv, un film, documentari o show d'intrattenimento . 

🌸 5 Programmiamo e progettiamo: non dimentichiamoci che questo periodo di crisi prima o poi finirà e allora non facciamoci trovare impreparati. Progettiamo la nostra vita: viaggi, attività, lavoro; puntiamo su noi stessi nel futuro, proiettiamoci nel futuro e programmiamo tutto quello che fino ad ora non abbiamo avuto tempo, voglia e coraggio di fare. Facciamo in modo che questa sfida rappresenti un pretesto per riflettere su noi stessi, uno sprone che ci spinga a fare tutto quello che è nelle nostre forze per realizzare i nostri sogni ed obiettivi. 🌈Raccontatemi cosa state facendo in questi giorni e soprattutto che serie tv, libro o film avete iniziato.